Scambio automatico di informazioni, riciclaggio e antiriciclaggio
L’amministrazione fiscale italiana potrà accedere ai dati sui conti correnti detenuti dai contribuenti residenti italiani all’estero di ben 118 giurisdizioni di Paesi aderenti all’Ocse.
In dirittura d'arrivo l'ormai certo scambio automatico di informazioni secondo il modello Ocse denominato Common Reporting Standard (CRS): infatti da settembre verranno scambiati automaticamente e senza richiesta espressa i dati di 55 giurisdizioni dei Paesi cosiddetti «Early Adopters» riguardanti le informazioni finanziarie sui residenti italiani a partire dal 2016.
Poi nel 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2017, verranno raccolti i dati per lo scambio automatico per quanto riguarda i Paesi denominati «Fast Followers» attualmente 63 (compresi Svizzera, Monaco, Panama, Emirati Arabi, Qatar, Bahamas e Usa, solo per citarne alcuni).
La nuova Voluntary appare una scelta da prendere nella dovuta considerazione (giusto per fare un'eufemismo). Non foss'altro per evitare una responsabilità penale ormai certa dal reato di autoriciclaggio o riciclaggio derivante da reato fiscale presupposto.
E' bene ricordare, infatti, che dall’entrata in vigore della prima normativa sul rientro dei capitali, ogni operazione tesa a celare le attività finanziarie all’estero non dichiarate derivante da reato fiscale presupposto configura il delitto di autoriciclaggio o riciclaggio anche se lo stesso fosse prescritto da anni.
Insomma c'è poco da scherzare. La parola antiriciclaggio deve entrare nei nostri vocabolari.
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